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Circolo di Studio CAMBIARE SI PUO'

CAMBIARE SI PUÒ

Un Gioco per Cambiare


Introduzione

Questo fascicolo ed il gioco allegato è il prodotto scaturito dallattivirà del circolo di studio

Cambiare Si Può”

che si è formato nel 2007 con il contributo della Provincia di Arezzo, servizio istruzione, politiche sociali e giovanili, pari opportunità e cooperazione internazionale.

Il circolo di Studio


Questo circolo è nato dal desiderio di un gruppo di persone che riconosce il ruolo e il valore delle relazioni efficaci, positive e sane in una società che esprime l’esigenza di sviluppare un processo di conoscenza e consapevolezza che promuova il sentirsi cittadino attivo.

Uno degli obiettivi è stato quello di sperimentare come risvegliare le facoltà insite in ogni persona e sviluppare il potere personale. Per fare questo sono state esplorate e studiate più strategie utili per affrontare i problemi, i disagi o i progetti prioritari.

Il gruppo ha partecipato, infatti, a due importanti momenti formativi durante i quali, seppur con approcci teorici diversi, (Programmazione Neuro Linguistica Umanistica Integrata, corenergetica, modelli operativi interni, psicosintesi, analisi transazionale, sistemica , costellazioni familiari), ha potuto sperimentare la capacità di cambiare che è insita in ogni persona.

La Mappa del Mondo e gli Inquinanti

Nel primo corso i partecipanti hanno avuto la possibilità di prendere coscienza di cosa si intende per Mappa del Mondo, quando comincia a strutturarsi e come questo ha un’influenza fondamentale nella vita delle persone.

Esplorare e conoscere come ognuno di noi costruisce la propria mappa è stata un importante esperienza perché come scrivono Bandler e Grinder "Vi è un'irriducibile differenza tra il mondo e l'esperienza che ne abbiamo.

Noi esseri umani non agiamo direttamente sul mondo. Ciascuno di noi crea una rappresentazione del mondo in cui vive; creiamo cioè una mappa o modello, che usiamo per originare il nostro comportamento.

La nostra rappresentazione del mondo determina in larga misura l'esperienza del mondo che avremo, il modo in cui lo percepiremo, le scelte che ci sembreranno disponibili vivendoci dentro" .

Inoltre è stato dato a tutte le persone il tempo per sperimentare e conoscere come lo sviluppo della persona è collegato con la propria Mappa del Mondo e come questa influenzi le relazioni tra persone.

È stato inoltre introdotto l’argomento degli inquinanti ed è stato sperimentato come possano essere lasciati andare decidendo così di diventare attivi nelle qualità dell’essere, come persona matura.


Le Costellazioni Familiari

Nel secondo corso abbiamo invece visto, lavorando con le Costellazioni Familiari, quanto siano significativi, tra i problemi che ci impediscono di vivere pienamente la nostra vita, le difficoltà nella relazione di coppia, nel rapporto tra genitori e figli, nella gestione della propria vita, del lavoro oppure nelle malattie stesse. Spesso questi problemi non derivano dal vissuto personale, ma da un'identificazione con destini oltrepassati che vanno indietro nel tempo fino alla famiglia d'origine. Infatti se nella famiglia d'origine è accaduto qualcosa di doloroso si instaura l'esigenza di compensazione nelle generazioni successive.

Il Metodo

Il metodo delle Costellazioni Familiari e Sistemiche rende visibile le dinamiche di base che ci legano alla famiglia, offre l'occasione di riconoscerle e di portarle ad una buona soluzione. Consiste nel mettere in scena un problema o una famiglia tramite dei rappresentanti. Ogni famiglia, ogni gruppo ha un proprio campo cosciente con il quale si può entrare in contatto per avere importanti informazioni su ciò che disturba o favorisce il nostro percorso di vita. Poi si affida il seguito al movimento interiore di questa anima e attraverso semplici frasi o gesti si cerca di ridare ordine e armonia al sistema. Rappresentare la propria famiglia, o fare da rappresentanti in costellazioni altrui è un'esperienza che ci rende più forti e consapevoli di fronte al vivere quotidiano.


Assumere il controllo della nostra Vita

È stato sperimentato quanto sia importante assumere il controllo della nostra vita in quelle sfere in cui possiamo esercitarlo e allo stesso tempo smettendo di cercare di controllare ciò che non ci è possibile.

È molto facile, quando si hanno dei problemi, prendersela con i figli, i genitori, il collega, ma solo quando si decidera di sentirsi come i responsabili della nostra situazione, allora si ha il potere di cambiarla.

Va specificato che assumersi la responsabilità non è la stessa cosa di assumersi la colpa. Non siamo responsabili delle carte che ci sono capitate, ma dipende da noi come le giochiamo.


Il Gioco

Poiché un altro obiettivo del Circolo di Studio era di sviluppare, promuovere e organizzare iniziative volte a coinvolgere altre persone sul tema dello sviluppo delle potenzialità e risorse umane per il benessere comune, si è deciso di lavorare sul tema del cambiamento. Ne è nato un divertente gioco di società che può aiutare, genitori, educatori, insegnanti ma anche adulti ad esplorare e far esplorare il tema del cambiamento.

Il gioco si è sviluppato dallo studio di una matrice che illustra il processo del cambiamento.

Questa matrice prende in considerazione 4 quadranti assunti come ambiti esistenziali (routine, crisi, esclta consapevole, nuovo modello) modulati da 2 stati emozionali (resistenza e desiderio) che interagiscono qualsiasi sia la situazione di cambiamento che ci troviamo a vivere.

I quadranti

Qui il disegno

Resistenza e Desiderio

Queste due dimensioni possono, entrambe, avere una intensità forte (+) o debole (-).

Il desiderio rappresenta la voglia di cambiare, di sperimentare qualcosa di diverso.

La resistenza è lenergia che impieghiamo per mantenere lo status quo delle cose.

La Routine

La routine è il quadrante che rappresenta ciò che conosciamo, quello che facciamo senza neanche pensarci. La nostra mente è un sistema modellante e la sua efficacia nella comunicazione unidirezionale con lambiente trae origine dalla sua capacità di creare modelli, immagazzinarli e riconoscerli. La mente può accogliere anche modelli già pronti e trarne alimento, ma la proprietà più importante del sistema mentale è labilità di creare propri modelli. Che cosa significa tutto questo? Che grazie alle nostre esperienze la nostra mente struttura delle risposte che diventano per noi automatiche e con poco dispendio energetico. Pensiamo ad esempio a quando guidiamo la nostra auto, non ci rendiamo neanche più conto dei movimenti che facciamo per cambiare marcia o per frenare e accelerare, lo facciamo e basta. Ma credo tutti ricordiate che allinizio non era così. La stessa cosa vale per i nostri copioni relazionali, se nostro figlio fa i capricci e siamo abituati a reagire con il ricatto, ogni volta che ci troveremo in questa situazione utilizzeremo sempre lo stesso schema a meno che non scatti in noi il DESIDERIO di fare qualcosa di diverso.
In questo primo quadrante l
intensità del desiderio di cambiare è bassa mentre quella della resistenza è molto alta.

La Crisi

Poiché tutto è in movimento ad un certo punto per nostra scelta o per scelta di qualcun altro sale di desiderio di cambiare. Non a caso ho scritto che il desiderio può essere nostro ma anche di altre persone, pensate a quanti cambiamenti avete vissuto per scelta di altre persone. Siamo tutti collegati dentro un sistema quindi basta che un elemento del sistema cambi qualcosa di sé che tutti gli altri poi ne risentono. Fatto sta che nel momento in cui si presenta un aumento di desiderio nella routine non possiamo più starci e finiamo dritti nel quadrante della crisi.

Questa è una posizione in cui consumiamo molte energie perché da una parte siamo spinti verso il nuovo e non possiamo più tornare indietro mentre dallaltra parte siamo con lo sguardo girato verso il passato, la nostra routine che ci attira ancora tanto. Questo è il quadrante delle lamentele, della resistenza al cambiamento. In questo quadrante, come negli altri, potremmo starci pochi secondi o interi anni e questo dipende solo da noi.

È necessario sfatare il mito che per cambiare la propria vita ci voglia tanto tempo. Una delle strategie che attuiamo per fare resistenza è proprio quella di legare il cambiamento al concetto di tempo. Jiddu Krishnamurti, maestro Indiano nato nel 1895, sostiene che la vera trasformazione si verifica quando la mente non oppone più resistenza, non evita ciò che è, né lo scarta o lo critica ma néè solo consapevole. La rivoluzione è possibile solo adesso, non in futuro: la rigenerazione è oggi, non domani.

D'altronde anche la nostra cultura popolare non ci insegna a vivere con accettazione i cambiamenti, basta pensare al proverbio chissà quante volte sentito Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia e non sa quello che trova.

Anche quando il cambiamento non è partito da una nostra scelta ad un certo punto deve diventare il nostro cambiamento, perché nella crisi nessuno di noi ci sta bene e quindi nascerà in noi il desiderio di cambiare.

La Scelta Consapevole

Questo desiderio alto e la resistenza che lasceremo andare ci permetteranno di passare al quadrante della scelta consapevole, della decisione di cambiare.

Questo è il quadrante della responsabilità quello in cui giochiamo le nostre carte e siamo pronti a sperimentare il nuovo. In questo quadrante siamo consapevoli delle nostre risorse e dei nostri punti deboli e sappiamo con certezza qual è il nostro obiettivo e come fare per raggiungerlo.

Due possono essere le minacce a questo processo: la prima è che la persona, gravata dai troppi impegni, non riesca ad aggiungere altre cose nella propria vita; la seconda è che, per lo sviluppo del progetto, si impegni in un programma che richiede uno stile di apprendimento che non predilige, demotivando così se stessi.

Il nuovo Modello

Il quarto e ultimo quadrante rappresenta lo spazio in cui sperimentiamo e mettiamo in pratica i cambiamenti desiderati: in sostanza, prendere la decisione di agire realizzando il proprio progetto di cambiamento.

Questa è la fase della sperimentazione, quella in cui la persona mette in pratica il nuovo comportamento allinterno dei vari contesti ambientali in cui vive. In questa fase può capitare di guardare gli ambienti correnti in modo diverso, di riflettere su questo e di scoprire il nuovo anche nel noto.

La sperimentazione e la pratica risultano efficaci soprattutto quando avvengono in condizioni in cui il soggetto si sente al sicuro . In un ambiente protetto in cui la persona percepisce la sensazione di sicurezza psicologica può sperimentare liberamente il nuovo comportamento, le nuove percezioni e i nuovi pensieri senza imbarazzo.

Le relazioni umane sono una componente molto importante del nostro ambiente, da queste relazioni costruiamo la nostra identità e sempre da loro riceviamo i feedback. Le relazioni possono rappresentare unimportante fonte di protezione dalle ricadute nelle nostre precedenti forme di comportamento, ma possono essere non solo questo.

Le relazioni possono costituire anche la resistenza al nostro cambiamento del sistema di cui facciamo parte. Questo non significa che possono ostacolare il nostro cambiamento ma che possono mettere a dura prova la nostra volontà ad attuare il cambiamento.

Le carte della Routine

Le carte del Cambiamento

Le carte degli Agguati

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